Il Comune Teramano di Francesco Savini

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      49' Parte IV - II comune teramano nell' évo moderno.
      decreto del i° di dicembre del detto anno 1770, da noi al proprio luogo (cap. xxi, § u) integralmente riferito, abolì l'antica forma del nostro governo municipale e ne institul una novella e più conforme ai nuovi tempi. Per essa il parlamento cittadino doveva nominare i 36 membri del consiglio, detti fin' allora consiglieri e da questo tempo ornati col classico nome di decurioni, i quali perciò non furono più ereditarii, ma elettivi. Inoltre 18 di essi doveano essere scelti nel ceto civile e 18 in quello popolare e quindi non più privilegio di casta e negata anzi in Teramo l'esistenza di una classe nobile, siccome abbiamo detto altrove (cap. xxi, § 13). Il capo del comune, chiamato non più capo del reggimento, sibbene sindaco, era da eleggersi dal consiglio annualmente ed a vicenda fra i civili e fra i popolani. Noi abbiamo poi veduto come questa nuova costituzione municipale fosse stata tosto tra noi adempiuta (cap. xxvin, § i); e tale organismo durò fino all'invasione francese del 1806, tranne le effimere mutazioni del 1799, delle quali diremo qui sotto (§ 3).
      2. Prima di andar innanzi nel racconto di siffatte riforme organiche, è mestieri far qui cenno delle giurisdizioni che godette il comune in questa prima parte del periodo, sino cioè all'organismo datogli dai Francesi nel 1806. Tra le varie giurisdizioni da esso esercitate nell'antecedente periodo e già di sopra esposte (cap. xxvn, § 12) e che il comune godette fino al 1806, noi non abbiamo fatto speciale menzione di quella feudale che esso aveva, e sin dal medio évo, sui vassalli dell' antico monastero di S. Giovanni a Scorzone. Ciò perché la medesima non scaturiva per sé dalla podestà comunale, ma n' era soltanto un eventuale privilegio, di cui doveva esser capace ogni persona ed ogni città che venissero in possesso di terre feudali. Solo vi ci fermeremo qui un momento pel riguardo che tale giurisdizione si esercitò dal comune con un apposito ufficiale, detto capitano o governatore di S. Giovanni a Scorzone; né di simili ufficiali s' ha invero ricordo per altri feudi comunali. Qui dunque noteremo, che di tal capitano come v'ha menzione sin dai periodi medioevali (cap. xix, § 12), così pure si ha notizia della sua continuazione fino agli ultimi tempi ed anzi al 1799, siccome abbiamo veduto (cap. xxvin, § 5).
      3. I Francesi, occupato nel 1799 il regno, vi abolirono tosto gli esistenti ordini cittadini, instituendo invece una nuova forma da loro detta municipalità e composta di un presidente e di sei membri, eh' ebbe però tra noi, come si è narrato (cap. xxvm, § 5), brevissima durata.


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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C.
1895 pagine 612

   

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