Il Comune Teramano di Francesco Savini
Cap. XXX - Suo organismo nel periodo delle riforme comunali (1770-1889). 49 5
e la loro sporgenza sulle vie, i lavori sotterranei nel pubblico sottosuolo, l'apposizione e la conservazione dei numeri civici, quelle dei selciati, dei portici, dei marciapiedi e le visite giornaliere, per mezzo di un delegato municipale, delle costruzioni (art. 83): infine i regolamenti municipali possono stabilire la pianta organica e le divise degli agenti, ma che sieno diverse da quelle del? esercito e della marina dello Stato (art. 84).
9. Esposta brevemente, ma fedelmente, la sostanza delle leggi che in quest'ultimo periodo della nostra storia hanno retto (con quelli del regno di Napoli prima e d'Italia poi) il comune teramano, e che perciò hanno per noi il valore non solo giuridico ma anche storico (per quanto recente) degli statuti municipali, che per parecchi secoli nell'evo medio e moderno governarono singolarmente gli antichi comuni, passiamo ora in questo penultimo paragrafo del nostro scritto ad esaminare il regolamento o meglio i regolamenti municipali che in Teramo sono succeduti, fatta ragione dei tempi e dei costumi diversi, ai vecchi statuti od assise, come si chiamavano fra noi. Abbiamo veduto nell'antecedente paragrafo che il regolamento generale dei io di giugno del 1889 stabilisce le materie dei due regolamenti municipali. Ora la nostra città non ne possiede uno simile: invece ne ha parecchi di varie epoche ma anteriori alla legge del 1889, approvati tutti però dalla deputazione provinciale e dal governo centrale giusta l'articolo 138 della legge comunale del 1865, rispondente all'articolo 132 dell'altra del 1859 già da noi riferito (§ 7) e che riguarda genericamente l'approvazione regia dei singoli regolamenti municipali. Noi daremo dei medesimi breve ma esatta contezza e crediamo cosi di far opera assai utile allo studioso delle storie cittadine. Difatti, fornendo a questo da una parte la forma legale del moderno comune in generale e dall'altra quella del teramano in particolare, noi gli diamo modo di aver piena notizia dello stato attuale dei comuni e nel tempo stesso di compararla con quelle che gli abbiamo pòrto pei secoli anteriori tanto sul nostro quanto sugli altri d'Italia. Di qui naturalissimo uscirà, quindi, il confronto tra la moderna legislazione e l'antica, sia dell'evo medio e sia del successivo; ad esempio tra gli statuti teramani del 1440 e le consuetudini nostre del secolo xvi ; di che del resto noi daremo un saggio più innanzi alla fine di questo capitolo (§ io). Passiamo dunque ali' esame dei teramani regolamenti, che sono nove e riguardano : i° la polizia urbana; 2° il pubblico macello; 3° l'ornato e la polizia edilizia; 4° i posti pubblici; 5° la polizia rurale; 6° l'applicazione e la ri-
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Il Comune Teramano
nella sua vita intima e pubblica
di Francesco Savini
Forzani e C. 1895
pagine 612 |
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Pagina (517/635)
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