Storia di Torino di Luigi Cibrario
V TI Ila favilla, che deblV essere creatrice ed operar cose grandi, rimali soffocata fra la nebbia di meschini pensamenti e di codarde paure; il regale concetto che, pari alla maestą donde emana, dee recar seco il suggello di generosa grandezza, abbassa alla misura delle speculazioni private : l'alito che tutto vivifica rimane
assiderato dal gretto istromento che non
»
sa trasfonderlo puro qual lo riceve.
E gran ventura all' incontro la confidenza d'un principe quando si posa su uomo che tutta comprende .l'altezza di sua nobil missione ; che solleva i proprii concetti alla dignitą del principato, onde consigliare ed operare secondoclič essa richieda; beato nelle beneficenze con cui terge le lagrime degli afflitti ; ne' premii con cui dą vita ad egregie prove dell'arte ; ne'conforti che piove sulle lettere, sulle
| |
Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
|
Pagina (6/531)
|
|