Storia di Torino di Luigi Cibrario
12
LIBRO PRIMOla legge principale della creazione crescendo e moltiplicandosi, e migravano a mano a mano che cre-sceano lunge dalla cuna dell'umana slirpc a cercar nuove sedi; e da popoli sopravvegnenti erano sempre più spinti ad allontanarsi dalla originaria loro stanza, lincile i nuovi arrivati fossero alla loro volta da nuove generazioni di migranti risospinti e ricacciati; il che non potea seguire e non seguiva senza mescolanza delle varie genti fra loro.
Se il genio ardito ed avventuriero era una necessità per quelle schiatte Noetiche, tra le altre si segnalò per altro notabilmente per siffatte qualità la discendenza di Giapeto, anclax lapeti geniis. Furono i suoi figliuoli, come quelli de'fratelli, ceppi di altrettanti popoli; e fra gli altri v'ebbe Thiras, 0 come altri leggono Tirsas, onde la gente (1) Tirrena 0 Tirsena, che migrando dalla Lidia e dalle ricche sponde del Pattolo e dell'Ermo, fu verosimilmente la prima che venisse in Italia. Occupatala per quanto è lunga, diede al mare occidentale il nome di Tirreno (2).
Sembra poi che i Tirreni si venissero suddividendo in tre genti, dello quali que' che abitavano appiè dell' alpi nevose chiamaronsi Taurisci 0 Taurini, quasi a dir montani, avendo nella maggior parte degli idiomi asiatici la parola Taur 0 Tor la significazione di monte; e Tauro per eccellenza chiamandosi appunto i gioghi dalle cui falde i loro padri s'eran
| |
Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
|
Pagina (12/531)
|
Noetiche Giapeto Thiras Tirsas Tirrena Tirsena Lidia Pattolo Ermo Italia Tirreno Tirreni Taurisci Taurini Taur Tor Tauro
|