Storia di Torino di Luigi Cibrario
libro primocome popoli Liguri insieme co'Bagienni, co'Veneni, co'Libici, co'Salassi, cogli Stazielli, co'Levi, che abitavano lungo il Ticino, e cogli Stoni clic aveano stanza presso al lago d'Idro (5).
I terzi, composti de' più arditi e de' più malcontenti delle varie stirpi Tirrene, formarono verosimilmente quelle tribù chiamate impropriamente aborigene, di cui si trova testimonianza presso gli scrittori: ed ebbero questo nome perchè s' era smarrita la traccia della loro nazionalità.
Tra i figliuoli di Giapeto era Iavan; onde i Iavonii di cui s'è detto di sopra. Erano poi figliuoli di lavan Cethim e Dodonim; e sceverando in questi nomi la semplice terminazione dalla radicale, ci rimangono le radici Ceth e Dod o Thot, da cui pare allo scrittor già citato, derivino le nazionalità Celta e Teutonica, la qual ultima si mescolò poi colla Cimbra. La terza gente giapetica che migrò dall'Oriente in Italia sarebbe quella degli Umbri, che si congettura aver fatto parte della grande nazione dei Celti; mentre il maggior nerbo dei Celti salì probabilmente lungo la costa occidentale dell'Adriatico , e andò a stabilir sua dimora in Germania ed in Francia. Gli Umbri occuparono, secondo l'opinion più comune, nella nostra penisola le sponde dell'Adriatico e tutto lo spazio compreso tra l'Alpi, l'Appennino, il Ticino e il mare; ed ecco la suddivisione de'Celti in Celto-Galli e Celto-Umbroni. Gli Umbroni
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (14/531)
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