Storia di Torino di Luigi Cibrario
NOTE
(1) Gente si dice qui nel significato antico di popolo, dal civitas de'La-tini, cioè di piccola nazione d'una medesima orìgine.
(2) Queste congetture e questi nuovi sistemi appartengono al conte Cesare Balbo» (Vedi le profonde sue Meditazioni storiche, e le lettere sulla Fusione delle schiatte in Italia). Noi lo seguitiamo, parendoci non solo ingegnosi ma spontanei, e perciò tanto più plausibili, sebbene altri sposi-tori od illustratori di questo luogo della Bibbia, antichi e moderni, ne dieno diversa interpretazione, e fra gli altri Bahr, Winer ed Hàvernick, ed altri di cui mi die cortese notizia il dotto prof, di Sacra Sciiti. teoLGhiringhello.
(3) La gente Taurisca o Taurina pare che antichissimamente occupasse gran tratto di paese subalpino. Infatti « Lepontios et Salassos Tàuiucae gentis Cato arbitratur. Adstipulatur ei Poljbius Tàuriscos ad Rhodani fontes locans ». V.Scheuchzeri, Itinera alpina, torn. i, 208.
(4) Ins è preposizione indicativa di posizione topografica relativa.
(5) Strabone dice, che Omero chiama Pelasgi i Cilici vicini alla Troade ed alla Lidia (libro v). Deriverebbero dunque anch'essi, come i Tirreni, dall'Asia minore. Il fatto e che i Pelasgi in Grecia erano stranieri, ed Erodoto afferma che avean lingua e caratteri diversi assai dai Greci. Lib. i.
(6) Nota il conte Balbo che i popoli rimasti allo stato di gente prevalsero sempre ne'tempi antichissimi alle grandi unioni di genti in regni ed in imperi i. V, le Lettere già citate.
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (16/531)
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