Storia di Torino di Luigi Cibrario
I
20 LIBRO PRIMOfigurative nellAsia Minore, ottennero il massimo sviluppo dell'idea archetipa del bello e la potenza di renderlo; e ne lasciarono inarrivabile monumento in quelle tante dipinte argille, in cui l'arte fece il supremo di sua possa (8) assai prima che la Grecia s'ingentilisse di lavori degni d'essere con quelli paragonali (9).
Conduceano ancora gli Etruschi con molta bravura lavori d'oro, di filigrana e di cesello; foggiavano caraffe e lucerne aggraziatissime (10). Erano più che sufficienti scultori di marmo e di bronzo. Dalla sola Volsena i Romani portarono via due mila statue di questo metallo. Àveano monete di perfettissimo conio.
Tanto innanzi si era spinta in que'secoli oscuri la civiltà etrusca, alla quale se non contrastavano più tardi Roma nascente da un lato, dall'altra le invasioni de'Galli, chi sa quale influenza avrebbero gli Etruschi esercitata sull'incivilimento europeo.
Dopo i Tirreni, i più antichi abitatori d'Italia sono i Liguri.
Che i Liguri facessero parte degli Iberi, clic dieder nome alla Spagna, è un fatto che sembra ornai dimostratoci); se non che gli autori li fanno venire in Italia dalle rive del Beli, l'odierno Guadalquivir, dove era situata la loro capitale Ligislina vicina alla famosa colonia Fenicia di Tartessus; laddove sembra più probabile, avuto rispetto all'antichità del nome e della potenza Ligure in Italia, che l'invasione dei
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (20/531)
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