Storia di Torino di Luigi Cibrario
LlltItO l'itOIO, CAPO TKItXOmozzo crucio, e se ne satollavano con bestiale aviditą. Dopo quel sozzo convito addestravansi nei balli, ne'ludi; provavansi l'un coll'altro nell'armi e duellavano con tanta ferocia, clic spesso ve n'erano di feriti, sovente ancora d'uccisi. La battaglia era loro
supremo diletto, e tanto eran bramosi di soprastare per solo valor personale, che molte volte nel calor della mischia gittavan l'elmo e il saio e combattevan nudi. Viveano ordinati a ciani o tribł a guisa di esercito scompartito sopra una certa quantitą di terreni. Non conosceano dritto di proprietą. Campavano di pastorizia e di agricoltura, instabile com'essi ed errante. Le loro comunanze eran campi od attendamenti, non cittą nč villaggi. La loro ricchezza era nelle clientele, ossia nel seguito che i pił provati aveano d'altri guerrieri, non cose ma persone.
Questa era la nazione che la fortuna dovea porre a contrasto colla morbida eleganza etrusca seicento anni prima di Gesł Cristo.
Varii di questi popoli abitanti tra Garonna e Senna ignari ci' ogni arte fuorché di quelle di distruggere e di procreare, crescendo ogni giorno di numero e non avendo di che campare, deliberarono una doppia emigrazione, una al di lą dal Reno, l'altra al di qua dalle Alpi. Qui vennero guerrieri, donne e fanciulli in numero sterminato condotti dal loro Brenna, o re Belloveso. Dal paese de' Tricastini s'avviarono verso le Alpi clic si drizzavano terribili ad impedir
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (29/531)
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