Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      libro primoloro il passo, e sia che le varcassero per l'Argentiera, pel Monviso o pel Monginevra, la qnal ultima opinione mi par più probabile, occuparono il paese de'tavrini, si spinsero innanzi tra gli altri Liguri, e più in la conlra gli Etruschi, li sconfìssero e quietarono nella pianura insubre tra il Ticino e l'Adda, dove col tempo iondaron Milano.
      Gustate una volta le delizie d'Italia, tracannato il primo calice di vino, bevanda che ad essi era compiutamente ignota, la loro gola e la loro rapacità non conobber misura. Altri barbari sopraggiunsero all'odore di quelle arcane voluttà, i Galli Cenomani condotti da Elitovio che si fermarono sulle sponde dell'Adige, i Salluvii che si stanziarono lungo il Ticino ne'luoghi prima posseduti dai Levi Liguri; i Boi ed i Lingoni che, valicate le alpi Pennine, presero stanza in quel tratto di paese ove poi sorsero Parma, Piacenza e Bologna, ed occuparono tutto il tratto susseguente fino al fiume Utente, cacciando gli Etruschi o Toscani e parte ancora degli Umbri. Finalmente i Senoni si posarono sulle spiagge dell'Adriatico tra l'Utente e l'Esi. Così nello spazio di dugent'anni mezza la Gallia si versò nell Italia. La civiltà non solo s'arretrò, ma s'andò via via dileguando ne'paesi in cui s'accamparono i barbari : perchè sebbene sia immensa la sua forza, ostinata la sua vitalità, tuttavia dura fatica ad allignar negli animi che non hanno alcun elemento civile; la cui stessa


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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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