Storia di Torino di Luigi Cibrario
capo ter/o
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E gli scrittori Romani invidiando ai vinti Etruschi la gloria postuma della sublime loro civiltą, non ebber parole che per accennarne le sconfģtte, e ta-cquero d'ordinario que'trionfi incruenti e tanto pił illustri dell'intelletto.
L'anno o88 prima dell'era volgare, i Romani ebber quistione co' Galli. Trovavansi i Senoni all' assedio di Chiusi; i Romani li mandarono ricercando si ritraessero dall'offendere un popolo che era loro confederato. Ma gli ambasciadori, giovani bollenti ed oltracotati, si portarono con tanta alterigia ed imprudenza, che i Senoni, infuriando, lasciati i Chiusini, s'avviarono verso Roma, la distrussero, e si sarebberoimpadroniti del Campidoglio, se il loro Brenno, avvertito d'una incursione di Veneti nel proprio Stato, non avesse giudicato di ritrarsi a'suoi dominii. Ma cotale spavento rimase a Roma del gallico nome, che ne' consigli di quella superba si mise in consulta se non fosse miglior partito di abbandonar la cittą e di fortificarsi a Vejo, novella loro conquista.
Diverse genti delle Gallie scesero ancora in varii tempi, o chiamale dai Galli Cisalpini, o per amor di preda e di ciel pił clemente in Italia, e furono quasi sempre ricevuti quietamente dai loro nazionali gią mezzo italianizzati. Varie altre galliche genti spingevano le loro trionfali insegne in Ispągna, sul Baltico, nelP Ellesponto ; non paghi d'aver turbato l'un centro di civiltą nell'Etruria, i Galli con un'altraVoi. I
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (33/531)
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