Storia di Torino di Luigi Cibrario
CUrO QUARTO
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abeti,lunga striscia di cadaveri d uomini e d'elefanti, ma s'inoltra lentamente, ostinatamente, ma giunge alla cima, ma già scende in Italia. Annibale arrivò ne'campi Taurini il 15 di novembre colla metà ap-
ipena dell'esercito (2). Protestando sempre eh ei li voleva con Roma sola e non co3 popoli soggetti o socii, ricercò nuovamente d'amicizia i Taurini. Ributtato, deliberò d'espugnarne la capitale. Gli storici chiamano la città de Taurini fortissima(yalidissimam) e soggiungono che per fortuna d'Annibale i Taurini erano impegnati in una guerra cogli Insubri (3), il che prova che aveano o confederate o soggette le genti intermedie de'Salassi e de'Libici, e ad ogni modo dinota un popolo numeroso e potente. Annibale espugnò in capo di tre giorni d'assedio la città dei Taurini, uccise barbaramente i prigioni (4), e procedendo più innanzi e crescendo l'esercito colle schiere de'Galli che gli erano amici, e più tardi con quelle anche de'Liguri sconfìsse i Romani al Ticino e alla Trebbia. L'anno seguente tagliò a pezzi Teserei to di Flaminio al Trasimeno e ne uccise il condottiero; poi, attraversando l'Umbria ed il Piceno, entrò nella Campania. Nel 217, il 5 di settembre, fu la battaglia di Canne, in cui perirono il console Emilio ed il proconsole Servilio col fior de'Romani. Roma, atterrita, nominò un dittatore, ed è noto il sistema con cui Fabio Massimo, evitando la battaglia, contentandosi di rinchiudere, di molestare, d'affamar
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (39/531)
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