Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      capo quinto
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      nuovo strade ad agevolare il passo ai Romani (0). Onde poi l'imperator Claudio ampliò i suoi dominii e gli diò titolo di re. Che l'augusta de'Taurini facesse parte di quel regno amplialo, è cosa che sembra certa per 1' autorità di Slrabono, affermante che i Taurini, nazione Ligure, faceano parte del regno Coziano od Idonneo.
      Dopo la morte di Cozio, Nerone ridusse in provincia il suo regno, e però tra le xvu provincie italiche segnate nell'itinerario d'Antonino si vede notata quelle dell'Alpi Cozie, la quale pare che allora ordinata con nuova circoscrizione acquistasse anche maggior ampiezza di terrilorii.
      Non so se quando il regno di Cozio fu ridotto a provincia romana fosse mancata la stirpe di Donno, ma so ben che poco prima fioriva Vestale, quello appunto che Ovidio chiama: progenies alti fortissima Donni; e in altro luogo chiama: Giovane nato dai Re alpini (alpinis juvenis Regibus orte). Vestale erasi segnalato in più combattimenti contro ai Geli, e massime nella presa d'Egipso, città de'Sciti posta sur un alto giogo nella region delie nubi. Mandato poi preside della provincia del Ponto, Ovidio, le cui lodi sono alquanto interessate, lo chiama a testimonio de' suoi patimenti, del mare occupato dai ghiacci, del vino agghiacciato nelle anfore, delle saette avvelenate che recano due morti in una (7).
      Di Torino romana non rimane altro pubblico


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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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