Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      54 LIBRO PIUMOtributario di Roma, e fu poco dopo provincia romana.
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      Dalla più piccola delle vinte nazioni sorse l'Eletto la cui parola dovea rinnovar la faccia del mondo, rivelare all'uomo le vere sue sorti future, i suoi doveri, i suoi diritti, unire tutte le genti in un solo sentimento d'amore, rifare una civiltà non peritura sulle rovino della civiltà etnica, la sola che sia soggetta a perire, soggetta ad arrestarsi nel bel mezzo del suo corso, come torrente a cui un soffio gelato incateni l'onda bollente e spumante con un nodo di perpetuo ghiaccio.
      Non è memoria che insegni quando prima si diffondesse in queste parti occidentali d'Italia la luce benigna del Vangelo. Tra gli apostoli S. Luca fu quello che ebbe da S. Paolo la commissione di predicar in Dalmazia, in Macedonia, in Italia, ma principalmente nella Gallia e qui rammenteremo che questa parte -d'Italia chiamavasi Gallia subalpina, e che solcata da due strade militari, frequentatissima anche da commercianti, dovea parer opportuna a ricevere ed a propagare il seme della divina parola.
      Qui pertanto pensiamo che fin dal primo secolo o il santo evangelista, o qualcun de'cristiani che Claudio cacciò da Roma, abbia recato la parola di vita e di verità -, che su questa terra e per queste valli montane sia stala da qualche più eletto spirito ricevuta, e poi tra le persecuzioni consecrata col sangue, sebbene non vi fosse dapprincipio nodo di
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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