Storia di Torino di Luigi Cibrario
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libro primoprivata, c dalle ingiurie vennero ai colpi. Aspra battaglia ne seguiva se le due coorti pretorie che vi stanziavano, minacciando i Batavi, e mettendo loro
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paura, non li costringevano a posar l'arme. Poco stante tutte quelle genti levarono il campo, e partirono. Ma in sul partire lasciarono tanti fuoclii accesi, che s'appiccò la fiamma alle case, ed una parte della città andò in cenere. E Tacito che racconta il
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fatto non accenna, come si potrebbe supporre7 che fosse quell'incendio un ricordo lasciatoci dai Batavi ma si contenta di notare che quel danno, come per
10 più i danni guerreschi, passò inosservato in mezzo al maggior scempio d'altre città (1).
Morto nel 512 Y imperatore Costanzo Cloro in Inghilterra, i soldati che oran con lui gli diedero per successore Costantino, poi chiamato il Grande, mentre i pretoriani a Roma sollevarono al soglioMassenzio. Non volendo questi Costantino neppur per collega nell'imperio, lo provò nemico. Nel 512 dalle sponde del Reno Costantino si tragittò velo-cernente alle sponde della Dora, dove lo aspettava
11 primo esercito nemico. Paurosa cosa era a vedersi, dice il panegirista Nazario, quella sterminata moltitudine, tutta vestita da,capo a piedi di ferro, non l'uomo solo ma il cavallo, sicché alle punte od al taglio mostravasi inaccessibile. Ma invece questi catafratti, ne'quali era il maggior nerbo della pugna, furono tutti da Costantino uccisi, sicché non ne
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (64/531)
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