Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      l115110 primosua difesa, e Dio vi proteggerà ; piangete le vostre colpe e pregate, e Torino non cadrà sotto le inani d'Attila ». Così diceva quasi profetizzando il santo Vescovo. Attila infatti non venne a Torino (3).
      Nel 488 Odoacre re dei Turcilingi e dei Rugi signoreggiava da tredici anni in Italia, quando Teodorico, principe dei Goti, otteneva da Zenone, imperatore d'Oriente, il permesso di conquistar per se questa antica sede e centro dell'impero romano. Venuto con una sterminata moltitudine di genti (i barbari si moltiplicano agevolmente) vinse una prima volta Odoacre sulle rive del Lisonzo, poi altre volte in battaglie ordinate, finché strettolo lungamente d'assedio a Ravenna, l'ebbe a patti, e contra i patU' l'uccise nel 495. Ma due anni prima, mentre ancor battagliavano, scese dall'Alpi re Gondebaldo co'suoi Borgognoni, altri barbari che aveano occupata la provincia cui lasciarono il nome, la Francacontea, l'Elvezia, la Savoia. Da chi fosse chiamato dei due competitori non è noto ; forse da tutti e due; e pare che non potendo servirli ambedue, Gundebaldo pensasse a discrvirli, poiché manomise da par suo queste contrade, le pose a ruba, e gran numero di genti condusse a piangere prigioniere sulle sponde del Doubs e del Rodano.
      Nel 494, rimasto Teodorico pacifico possessore dell'Italia, ebbe a se S. Epifanio, vescovo di Pavia, e gli propose di recarsi a Gundebaldo e di trattar con


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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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