Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      LIBRO PRIMOaveano alcuni papi rivolto l'animo al re de' Franchi, onde ottenerne difesa. Ma nel 755, essendosi il re Astolfo impadronito finalmente di Ravenna, donde Eutichio, ultimo desìi esarchi, era fuggito, e scorgendo papa Stefano il, come l'ambizioso longobardo intendesse a spingere innanzi le conquiste e a soggiogare la citta di Roma, senza lasciarsi piegare ne dalle preghiere ne dai doni ch'egli andava inutilmente moltiplicando, certificatosi prima delle buone disposizioni dei Franchi, si recò egli medesimo presso a Pipino che, dopo d'aver lungamente esercitata di fatto la potenza regia in nome dei re poltroni, erasi poco prima incoronato re de' Franchi. Pipino fece lieta accoglienza al papa, e dopo d'aver inutilmente ammonito il re Astolfo di restituir l'esarcato e di cessare dall'armi, scese in Italia, assediò Astolfo in Pavia e lo costrinse a condiscendere ai desiderii del papa; ciò nel 754. Ma Astolfo non era grande osservatore della data fede. Invece di rendere le terre occupate, appena si dilungarono le armi del re Pipino, ei rivolse le sue contro Roma nel 755. Tornò rapidamente l'esercito francese e, stretta di nuovo Pavia, Astolfo chiedctte ancora la pace, e non promise di rendere, ma rendette l'esarcato ed inoltre la città eli Comacchio a Pipino. Questo principe ne fece col mezzo di Fui rado, abbate di S. Dionigi, ampia donazione al romano pontefice, il quale ottenne con ciò la temporale giurisdizione di Ravenna, Rimini, Pesaro,


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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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