Storia di Torino di Luigi Cibrario
CAPO OTTAVO
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Desiderio, clic senza combattere fuggì impaurito, e si rinchiuse nella citta di Pavia (773). Di tante citta del recano longobardo, Pavia e Verona fecero soleresistenza, perchè la potenza morale di Desiderio era già stata così fattamente dalla disgrazia del pontefice assottigliata, che non trovò ne'suoi sudditi ne la fede, ne la costanza che dovea sperare; per altra parte gran paura mcttea la grandezza di Carloma-gno. Nel 774 questo principe ebbe a patti il suo nemico e l'inviò in Francia, dove visse dipoi e morì santamente. Ed ecco il regno d'Italia dai Longobardi trasferito ne'Franchi con notabile accrescimento dell' autorità temporale di quella sedia apostolica, in cui sola conservavansi gli elementi del futuro risorgimento della penisola. Nel giorno di Pasqua del 781 Carlomagno fece poi sacrar dal papa re d'Italia il giovinetto suo figliuolo Carlomanno, che esso papa volle invece nominar Pipino: e re d'Aquitania l'altro suo figliuolo Ludovico. Nell'anno 800 poi, nel giorno santo di Natale, essendosi Carlomagno recato a Roma per acquetar come patrizio le discordie, delle quali poco era mancato che Leone in papa non cadesse vittima, fu inaspettatamente dallo stesso pontefice nella basilica Vaticana coronato, e dal popolo accorso acclamato imperador de'Romani, essendo per tal guisa risuscitato il titolo dell'impero d'Occidente, già da lungo tempo sfuggito alla debole mano dei greci Augusti.
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (87/531)
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