Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      NOTE
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      nella difesa del vescovo Ursicino tanto direttamente, che supplė-eando gli eccellentissimi re, ai quali confida noo riuscirā fastidiosa tal preghiera: ni ci sitis illum ampliu$ conlra ralioncm re-motum esse parochiis non permiUant.
      Abbiamo da questa lettera sicura notizia intorno ai travagli sopportati dai vescovo Ursicino : dapprima ebbe a patire saccheggio e prigionia; poi alle parrocchie di sua giurisdizione, situale nelle provincic de'Franchi, e aggregate a novella diocesi, si prepose un altro vescovo. Finalménte al dolore giā patito si aggiunse il dolore di spogliarlo delle cose che avea potuto radunare, appartenenti alla sua chiesa.
      La prigionia del vescovo era a quella epoca cessata. Infatti il papa ne parla come di fatto trascorso. Essa non era imputabile ai Franchi, come appare dal tenor della lettera, e come si vedrā meglio in quella indirizzata ai re Teodeberto e Teoderico. Solamente i Franchi avendo nel 576, ai tempi del re Gontranno, aggregato al regno di Borgogna, per accordo coi duchi longobardi o per conquista, le valli d'Aosta, di Susa e di Mati, ossia di Lanzo, e non amando che i loro popoli obbedissero al vescovo di Torino che era suddito lombardo, aveano contro al disposto dai sacri canoni slaccato dalla diocesi di Torino le due ultime vālli, e le aveano aggregate al vescovado nuovamente eretto, di Moriana, deputandovi per vescovo un sacerdote chiamato Fel-masio* Costituita, sebbene illegalmente, con tal circoscrizione, la nuova diocesi, aveano probabilmente i Franchi rivendicato alla medesima, ed alle chiese di cui si componeva, i beni e i sacri arredi che fossero āncor tra le mani del vescovo Ursicino. Ed ecco il dolore aggiunto al dolore di cui si lagna il santo pontefice Gregorio Magno.
      Ma dalla lettera che indirizzō per ottenere la riparazione di questa ingiustizia ai re Teodeberto e Teoderico, impariamo anche il pretesto che ebbero i Franchi a commetterla. Ed č che Ursicino non poteva nella sua propria sede esercitar l'ufficio vescovile,


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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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