Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      noti;
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      doppio; il che sembra dimostrare che un vincolo specialissimo unisse la chiesa torinese al santo vescovo- Ma finche non si scoprano maggiori chiarezze, non possiam consentire a credere sopra cosi tenui indizi che Sant'Orso vescovo ed il vescovo Ursicino sieno la slessa persona (l).
      Passando ora a ragionare dell'anno in cui morì Ursicino, non abbiamo altro lume per determinarlo che la data delle lettere gregoriane e l'indizione xm segnata nell'iscrizione. imperocché niun sussidio ci porgono le notizie del suo immediato predecessore e del suo successor immedialo. Di Rufo che nella serie de'vescovi precede immediatamente Ursicino, si sa solamente da Gregorio Turonense, che si recò in Moriana a venerare le reliquie di S. Giovanni Battista cheTigris avea portate dall'Oriente. Il che dicesi accaduto a' tempi del re Gonlranno, morto addì 28 marzo
      595.
      Dopo Ursicino il primo vescovo nominato è Rustico, il quale intervenne al Concilio Romano convocato da Sani' Agatone nel
      679.
      S'avrebbe adunque uno spazio di circa 86 anni, nel quale è impossibile che non abbia tenuto la cattedra torinese qualche altro vescovo, il cui nome non è fino a noi pervenuto.
      Bisogna pertanto ricorrere alle ragioni di probabilità che abbiamo recale a dimostrare che la prigionia e le depredazioni palile da Ursicino indicano il periodo della maggior persecuzione de' Longobardi idolatri od ariani, contra il clero cattolico, e però i primi selle anni del loro dominio in Italia, o al più il periodo dell' interregno, e così dal 568 al 584 ; e la grave età cui pervenne Ursicino d'anni 80, ed il lungo pontificalo di 47, e il non
      (i) Impariamo dalla visita di monsignor Pcruzzi, vescovo di Sarchia , che nellatavola dedicata al Ss, Crispino e Crispiniano nella cattedrale di Torino, il vefeovo
      chu vi è effigiato rappresenta Sant'Orso. Le tavole di questa cappella credonsi di mono del celebre Alberto Durer».
      Voi. i
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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