Storia di Torino di Luigi Cibrario
CAPO SECONDOContea (li Torino. Suoi contini,—Ratberto, conte di Torino nell'827. Placito o giudicio tra gli uomini d' Oulx ed il monastero della No-valcsa. — Vassi e scabini; che fossero. — Germe del comune a Oulx, prima dell* 800. — Claudio iconoclasta, vescovo di Torino.
Non è nota l'ampiezza del ducato Longobardo di Torino, ma ho ragione di credere che non fosse punto maggiore di quella del comitato. Anzi, dove il primo finiva alle chiuse di vai di Susa, e appiè del Mom-basso, la contea di Torino saliva fino ai gioghi eccelsi dell'Iserano, del Moncenisio e del Monginevra, dappoiché Carlomagno restituiva al regno d'Italia quelle valli alpine già occupate dai Franchi.
Tra il levante e mezzodì la contea di Torino comprendeva il territorio Clieriese e gli altri vicini, fino ai primi colli dell'Astigiano al di là di S. Paolo e di Solbrito: e Sa vigliano col suo territorio, confinando ai contadi d* Asti, d'Alba e di Bredulo.
Meno sicuri sono i suoi confini a mezzogiorno ed
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (106/531)
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