Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      CAPO SECONDO
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      germaniche luniversalitā degli uomini liberi; che tutti aveano originariamente dritto di giudicare, essendo quella giustizia semplice e primitiva, applicazione del senso comune di rettitudine, una incumhenzasociale esercitata immediatamente dalla societā. La
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      prima delegazione di questi poteri fu negli scabini; in Italia erano, per quanto sembra, una recente introduzione de' Franchi. Erano specie di probi uomini, o giurati, eletti con voto popolare, e destinati a compier ne placiti 1' ufficio di giudice ; ne' quali placiti, se il conte presiedeva, pigliava informazioni ricevea le cauzioni, e facea eseguire le sentenze; gli scabini soli giudicavano. Nelle cittā molti degli scabini doveano essere scelti tra i giurisconsulti. Giudici dell7 imperatore, o del re, o del sacro palazzo, chiamavansi i giurisconsulti approvati che ora si direbbero dottori di leggi, od avvocati; č giudici senz' altra designazione gli scabini. Nč le sole cittā, ma anche le piccole terre ed i vici aveano i loro Scabini; periti delle consuetudini locali, che per lo pių tenean luogo di leggi.
      Quando un messo imperiale o regio recavasi a tener giudicio nelle province, conducea seco alcuni giurisconsulti, ed alcuni giudici o scabini. Due giu-
      risconsulti o giudici dell'imperatore, e due scabini avea condotto con se a Torino il conte Bosone. Tre scabini di Torino si giunser loro nel placito, di modo che i giudici eran sette.


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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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