Storia di Torino di Luigi Cibrario
capo terzo
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Corse egli a Pavia, e vi fu senza difficoltà riconosciuto per legittimo re ed obbedito.
In gennaio dell'890 anche nella città d'Asti già s'intitolavano gli alti in nome suo. Nell'anno medesimo avendo alcuni principi d'Italia, malcontenti di Berengario, chiamato per segreti messaggi ad impadronirsi del regno Ludovico, figliuolo di Bosone e re di Provenza, questi calò per provar sua fortuna co' suoi Provenzali; ma saputo che Berengario gli si faceva incontro con forze mollo maggiori, ehiedetto umilmente la pace, e giurando solennemente di non tornare mai più in Italia, fu lasciato andare.
Ma poco durarono a Berengario i prosperi successi. Nel 900 scesero per la prima volta in Italia i ferocissimi Ungheri o Madjares, che usciti dalle mon. lagne dove nasce l'Ouralsk presso al mar Nero, abbattendo o ricacciando le genti intermedie, eransi posati nella Pannonia. Berengario incontratili al fiume Brenla, li impaurì per siffatta guisa, che chiedevano in grazia di potersi ritirare alle loro sedi, dando stalichi di non più tornare. Ma Berengario ricusò stoltamente tutti i partiti, onde gli Ungari, combattendo da disperati, fecero dell'esercito cristiano un miserando macello.
Berengario vinto, parve dispregievole all' animo incostante e leggiero de' principi italiani, onde seguendo i consigli d' Alberto, marchese di Toscana, chiamarono in Italia Ludovico, re di Provenza? il
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (125/531)
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