Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      LllìRO SECONDOsignore. Cresce Pamor del vecchio per lui: Voglio, gli dice, che dopo la mia morte lu sia signore di tutta la terra che possiedo; e di nuovo Io manda con ricchi doni a Pavia per ottenere che il diletto Ruggiero succeda nel comitato. Il vasso, che sempre parlava bene, questa volta parlò meglio, e fece eziandio, col dono di ricchi monili, parlar la regina. E però ottenne l'intento. Morto frattanto Rodolfo, Ruggiero ne sposò la vedova, e fu conte. Ebbe costui due figliuoli che chiamò dal nome suo e dal fraterno Ruggiero ed Arduino. Arduino poi fu padre di Magi nf re do.
      Quest'Arduino, chiamato Glabrione, fu quello che acquistò probabilmente tra il 940 ed il 945 il dominio del comitato torinese, ed occupò la valle di Susa, diserta allor d'ogni bene, e quasi vuota d'abitatori per le corse e le depredazioni de'Saraeini.
      Della quale occupazione molto si dolsero i monaci della Novalesa che ne possedevano una parte. Ma molto più si dolsero quando Arduino, assai cupido di beni temporali, si fece investire dal re Lotario della badia di Breme in ragion di commenda.
      Era universale in quo'corrottissimi e simoniaci tempi l'esecrando abuso di concedere ora a'vescovi, ora a'laici, chiese e badie in commenda; ed i com-
      mcndatarii, massime laici, attendeano a spolparle, • 4
      piuttostochò a reggerle o farle reggere degnamente.
      Correva il 950, ed era il novembre, quando venuto


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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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