Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      il re Lotario colla moglie a Torino, Arduino ebbe modo d'ottenere quel precetto. Pochi giorni dopo il re morì, Berengario ascese al trono; e sia che Arduino tardasse a pigliar possesso de'beni di quel monastero, o che i monaci scorgendolo troppo amico di Berengario non osassero mover richiami, il fatto e clic aspettarono a lagnarsi quando Ottone 1, fatto prigione Berengario, fu re d'Italia. Ottone porse benigno l'orecchio alle giuste lagnanze de'monaci, fece ardere in sua presenza il precetto di Lotario, e proibì ad Arduino di molestarli.
      Ma Arduino non tenne conto del divieto, e tornato Ottone in Germania, perseverò nella sua usurpazione.
      Allora l'abate Belegrimmo scrisse a Giovanni xiii, gli spose il fatto, e lo strinse a provvedere d'efficace rimedio. Notabile per le formole e per Io stile ò questa lettera. Il papa è chiamato secondo la ret-torica di que'tempi: fornito decorosamente del lu~ eentissimo apice dell'apostolica dignità; ineffabilmenteper chiara prosapia e per luculenta ingenuità; diligentemente instrutto del vasto dogma della sfolgoreggiante c sempiterna sofia, vale a dire, dotto nelle scienze teologiche. Altrove è chiamato col titolo di somma maestà, di clementissimo pastore^ di rettore dell'universa Europa. Al marchese Arduino si da il titolo di lupo rapace sotto mentite spoglie di candido agnello; in altro luogo ò chiamato feroce duca (saevus dux), crudele marchese (dirus marchio); e dalle


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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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