Storia di Torino di Luigi Cibrario
NOTE
(1) Itaque dum retbximus acta vel gesta regum, dignum est ut de vassis loquamur. Arduini seilicet infelicem prolem satagimus dicere.— Chron.
Novale lib. v, cap. n.
(2) Cap. xxiii. Extitit quidam marchio illius temporibus (Lotharii), cuius memoriam saepissime fecimus, nomine Arduinus Glabrio.—11 che forse non fu avvertito dal collega ed amico sig. conte Cesare Balbo (Dei duchi, marchesi e conti dell*Italia settentrionale), quando opinò che Arduino non sia salito all'onor marchionale primachè Berengario al regio. Sebbene Arduino occupasse uno Stato che aveva probabilmente appartenuto a Berengario, pare che questi temendone la potenza, amando meglio averlo amico che nemico, e altronde essendo, si può dire, padrone del regno, non pensasse a movergli querela.
(3) Chron. Novalv, cap. Vii.
(4) Chron. Noval., v, cap. vm.
(5) TristCalchi, lib. vi.
(6) Roccamelone.
(7) Sopra alcuni scrittori del monastero diS. Michele della Chiusa> ecc., dissertazione di Luigi Provana.
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (154/531)
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