Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      LIBRO SECONDOOdelrico Manfredi, conte di Torino, stretto congiunto del re Arduino, fu quasi sempre annoverato tra i fedeli d'Arrigo n, benché non si veda mai essere in guerra col suo competitore. Forse aderiva in segreto al partilo italico, mentre la posizione geografica del suo Stalo, ed il numero degli Enriciani gli imponeano l'obbligo di seguitar in palese il partito contrario, come faceano varii altri principi (3). Comunque ciò sia, egli da tal suo sistema ritrasse vantaggio, poiché Enrico n, rimosso Pietro vescovo d'Asti che parteggiava pel re italiano, vi surrogò Alrico, fratello del marchese di Torino, e lo fe' con-secrare dal papa; benché di questo vantaggio dovettero dopo il dolce gustar anche l'amaro, quando Eri-berto, arcivescovo di Milano, irritato che senza sua partecipazione ciò si facesse, ed in ispregio de'suoi diritti metropolitani, li costrinse amendue colla forza delle armi a fare ammenda onorevole; Alrico depose sull'altare della basilica Ambrosiana il baston pastorale e l'anello, e li ripigliò poco stante di consenso dell'arcivescovo.
      Venuto poi nel 1024 il termine della vita d'Arrigo imperatore, i principi italiani, e fra essi Manfredi ed Alrico co' marchesi che poi si chiamarono d'Este, furono vaghi di chiamar alla corona un'altra stirpe; e prima ne fecer proferta a Roberto re di Francia, poi a Guglielmo, duca d'Aquitania. Ma questi principi conobbero il poco fondamento che si polca fare


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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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