Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      CAPO OTTAVOdall' incontinenza in fuori, avca laudevoli costumi o sufficiente scienza di lettere. Ed a viva voce e per lettera raccomandò S. Pier Damiano la causa della castità sacerdotale al vescovo Cuniberto edalla contessa Adelaide; nò senza frutto ciò fece.
      Mentre il clero secolare cadeva in questa laidezza, e s'ostinava nel volerla difendere, fiorivano per bontà di costumi le congregazioni monastiche, e fra le altre quelle di S. Michele della Chiusa e di Fruttuaria; e nelle crudeli discordie che nacquero tra Arrigo iv che volea far mercimonio de' benefìzi ecclesiastici e delle investiture, ed il santo pontefice Gregorio vii, che con tutta la forza della potente sua volontà lo vietava, que' monaci non solo erano saldissimi nella divozione del papa, ma quanti danari potean raccogliere dai frutti dell'ampie loro possessioni, tanti ne mandavano al papa. E però dal papa con occhio di parzialissimo affetto erano meritamente riguardati (2).
      Può darsi che il favor pontifìcio, e la poca stima che ispirava ne' monaci un vescovo che tollerava nel suo clero il grave disordine di cui abbiam parlato, abbiano spinto la congregazione Chiusina a negare a Cuniberto quegli atti di riverenza e di soggezione, a cui eran tenuti verso di lui. Pretendeva Cuniberto che il monastero di S. Michele fosse eretto in un allodio della chiesa Torinese, il che non si con-cilierebbe per altro coll'atlo di vendita che abbiam


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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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