Storia di Torino di Luigi Cibrario
CAPO OTTAVO
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il conte Amedeo, sia stato investito del marchesatodi Torino. Egli era già morto in marzo del 1080, e non ò chiaro per altro, se non perche scontrando a Vevey sul lago Lemano il triste suo cognato, l'imperatore Arrrigo ìv, che in sul punto d'esser privato del regno da'suoi germani, veniva in Italia a raumiliarsi a Gregorio vii ; gli vietò dapprima il passo, e non gli consentì la via del gran S. Bernardo, se non dopoché si fu certificato delle sue intenzioni e n'ebbe avuto in mercè la cessione d'una provincia del regno di Borgogna (4), e perchè s' adattò dopo questo ad accompagnar l'imperatore alla rocca di Canossa, e ad essergli insieme colla madre intercessore presso al severo pontefice.
Amedeo era, come s'è detto, già passato di vita in marzo del 1080; e sebbene la somma delle cose fosse in man di Adelaide, principessa di spiriti virili, pure il titolo del marchesato di Torino fe' conferire a Federigo di Lueemburgo, conte di Monsone,
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marito d'Agnese, figliuola di Pietro. Era questo conte congiunto della celebre contessa Matilde e grande aderente del papa, e perciò è chiamata da Bertoldo da Costanza valorosissimo soldato di Cristo, ferven-tissimo amator della fede e indefesso propagatore della pace cattolica (5). Il marchese Federigo morì il 29 di giugno del 1091, e addì 19 dicembre dell'anno medesimo chiuse i lunghi suoi giorni la contessa Adelaide.
f ol. I
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (177/531)
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