Storia di Torino di Luigi Cibrario
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LIBRO TERZOsa in qual tempo, al vescovo, e che trovavansi specificate nella confermazione come Rivalta, Pianezza, Carignano, Avigliana.
II comune avea acquistato per concessione imperiale la giurisdizione della strada Romana fino ad Avigliana, e di essa con quel diploma veniva ingiustamente spogliato. Aveva inoltre conseguito la liberta, e questa libertà che si facea, com'è detto, consistere nell'avere diretta dipendenza dal solo imperio, pativa notabile diminuzione colla signoria attribuita al vescovo, che, avendo sua residenza in città, ed essendo già troppo influente e per la sublimità ed i privilegi del sacro suo ministerio, e pe' molti dominii temporali posseduti, riusciva il più incomodo de' signori.
Per sentenze di due messi imperiali, Gottifredo e Mareoardo, il conte Umberto ni, il quale, benché a malincuore, seguiva pur sempre i vessilli imperiali, fu spogliato de'castelli di Pianezza, d'Avigliana, Rivalta e della metà di Carignano (1184,1185, 1186) che vennero aggiudicati al vescovo Milone di Cardano, terzo nell'ordine de' succeduti a Carlo i (4).
Qual efficacia abbia poi avuto rispetto alle condizioni della città di Torino l'immane diploma del 1159, noi vedo per sicure notizie, e probabilmente i cittadini non s'acquetarono a perdere a un tratto ciò che aveano con sì lunga e sì generosa industria acquistato.
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (198/531)
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