Storia di Torino di Luigi Cibrario

Pagina (211/531)

pagina

       

      CAPO TERZO
      211
      Torino, Aliprando Fava, a Testona ove si rendette altresì Manfredi ni, marchese di Saluzzo, colla contessa Alasia sua avola, e volendo questo principe strigner lega co'Torinesi, giurò, secondo l'uso di quo'tempi, la cittadinanza di Torino, promise di comprarvi casa, senza la quale niuno ottenea privilegio di borghese in un comune, essendo lo stabile posseduto la principale malleveria dell'adempimento de1 doveri di cittadino; e poiché si fu renduto loro compatriota, Manfredi 111 promise di non muover guerra senza il consentimento del podestà e dei consoli; d'aiutar i Torinesi nella guerra che aveano contro al conte di Moriana ed ai figliuoli di lui (queslo era il titolo con cui si chiamarono primamente i conti di Savoia), e di non far tregua nè pace senza averne facoltà dai Torinesi ; di non stringere parentado col conte o co' suoi figliuoli. 11 podestà di Torino investì il marchese di Saluzzo di tutte le buone consuetudini (bonis moribus) della città, e promise che il comune l' aiuterebbe nelle guerre che fossero di comune consenso intraprese (1).
      Molto s'alterò di quell'alleanza d'un suo vassallo con una città sfuggita alla signoria di Savoia il conte Tommaso i ma contro a' Torinesi non par che facesse dimostrazione ostile. Si volse bensì ai danni del marchese e, dopo avergli occupate alcune terre, lo costrinse a chieder mercè. Frattanto Federigo li, che, come allievo e creatura del papa, s"avea

Storia di Torino Volume Primo di Luigi Cibrario Alessandro Fontana 1846 pagine 531

Pagina (211/531)

Aliprando Fava Testona Manfredi Saluzzo Alasia Torinesi Torino Manfredi Torinesi Moriana Savoia Torinesi Torino Saluzzo Savoia Tommaso Torinesi Federigo