Storia di Torino di Luigi Cibrario
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LIBRO TERZOponto de'cavalieri dèi Tempio, e, attraversando il territorio Torinese, due miglia circa al meriggio di Torino, perveniva a Rivoli e Val di Susa.
La sollecitudine de' Torinesi fu impegnala a costringere i mercatanti a far la via di Torino, e a privar il conte di Savoia dell'utile che i medesimi gli recavano facendo così lungo cammino entro al suo Stato $ perocché convien rammentare che a quel tempo non torreggiava un castello che non avesse la sua dogana.
A' Torinesi aderivano il comune di Testona, i signori di Piossasco, di Bagnolo e di Barge, deboli aiuti. Ma più poderoso sussidio era Pinerolo, la quale si era levata dall'obbedienza del conte di Savoia , e per segno di più stretta amistà e fratellanza co' Torinesi, era governata dal medesimo podestà, usando anche talvolta due terre amiche, per confondersi in un solo interesse, accomunarsi l'una coll'allra i privilegi di cittadinanza.
Questa appendice Piemontese della lega Lom-barda non era ancor forte abbastanza per far lesta al conte di Savoia , ai marchesi di Saluzzo e di Monferrato, agli Astigiani ed ai Cheriesi che seguitavano la parte imperiale. Onde cercarono i Torinesi a Irar dalla loro un nemico naturale di Savoia, Andrea, Delfino viennese, il quale, signoreggiando al di qua del Monginevra le valli d'Oulx e della Porosa , aveva interesse e comodità di soccorrerli.
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (214/531)
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