Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      CAPO TKItZO
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      Nò vi durarono fatica,- perlocchò recatosi Rullino Guasco, podestà di Torino e di Pinerolo, alla Porosa, vi trovò i principali baroni della corte del Delfino viennese , e addì 15 di luglio del 1226 si stipulò un trattato di fratellanza e di lega a nome del comune e della cliiesa di Torino, del comune e del monastero di Pinerolo, di Testona, Piossasco, Bagnolo e Barge da una parte, del Delfino viennese dall'altra, con questi patti sostanzialmente:
      Sarebbe fratellanza, lega ed amicizia perpetua tra i comuni ed il principe Andrea Delfino.
      Questi fosse perpetuo cittadino di Torino, Pinerolo e Testona.
      Comprasse perciò prima del Natale una casa a Torino del valore di cento marchi d'argento, la quale non potrebbe mai nè alienare nè infeudare.
      Non s'imponessero nuovi pedaggi.
      11 Delfino proteggesse per tutto il suo Stato le persone e i beni de'Torinesi, Pineroliesi, Testonesi e degli altri contraenti.
      Il Delfino vietasse o non le vettovaglie al conte di Savoia, facesse di tutto il suo Stato guerra a fuoco e sangue al medesimo e agli altri nemici dei Torinesi, secondochè piacesse ai comuni ed alle chiese predette.
      Gli uffizi ali del Delfino negassero il passo ai Genovesi, Astigiani e Cheriesi ed altri nemici de' Torinesi, che non facessero il loro cammino per Testona,


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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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