Storia di Torino di Luigi Cibrario
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voltosi ai danni del marchese di Monferrato, dopo alcune prospere fortune, nell'espugnazione di Chivasso,
trafitto di saetta morì.
Mancò pure di vita un anno o due dopo Tommaso conte di Savoia, dopo essersi per forza d'armi insignorito di Monealieri, ed aver tentato invanoI assedio di Torino.
Lasciò numerosa prole. Primogenito e successore Amedeo ìv: Tommaso, secondo di questo nome, che non fu conte di Savoia, ma ebbe dal fratello il 19 d'aprile 1235 in feudo gentile tutto il paese cheda Avigliana in giù, e fu per tal guisa signor del Piemonte, prima di esser conte di Fiandra. Pietro e Filippo, stati ambedue alla loro volta conti di Savoia. Dal primogenito in fuori che fu principe bonario, e non de'più atti a regger popoli in tempi di tanta difficoltà, gli altri ereditarono tutti, qual più qual meno, Pietro singolarmente, l'alta mente e gli spiriti bellicosi del padre.
Intanto la guerra procedea con successi piuttostofavorevoli ai Torinesi. Stavano per loro il vescovo Ugo Cagnola (succeduto a Jacopo di Carisio) Pinerolo col suo abbate di S.,a Maria, che aveva ripigliato l'antica influenza su quel comune; Monealieri, la quale era dunque tornata in libertà; Piossasco, Barge, Bagnolo ed altre terre del Piemonte; il qual vocabolo prima
ristretto a significar il paese compreso tra il Sangone ed il Po, s'era già allargato a tutto il paese ai dipossedeva
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (221/531)
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