Storia di Torino di Luigi Cibrario
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libro terzoqua dal Po, e poco per poco s' ampliò tanto da comprendere adesso tutti gli Stati del re tra P Alpi e il mare, ad esclusione delle riviere marittime. Parteggiavano infine per Torino anche i marchesi di Roma-gnano. Gli Astigiani o erano tornati air amicizia dei Torinesi, o teneansi quanto meno in neutralità. Mutazioni frequentissime a quel tempo secondochè si rimutavano gli ufficiali del comune, e prevaleva una parte piuttostochè l'altra; il che, per brighe interne, per l'avvicinarsi di un esercito, per la sconfitta di un alleato, pel soperchiar d'una setta in una città vicina, vedeasi accadere alla giornata.
Le differenze tra i Torinesi ed il conte di Savoia nasceano da che ed il comune ed il conte aveano ragioni di signoria, e dritti utili sulla terra di Collegno, confusioni di signoria frequenti ne'tempi di cui parliamo, ne' quali vedeasi spesso entro ad uno stesso comune, la giurisdizione civile appartener ad una podestà, all'altro la criminale, ad uno il dazio del mercato, all'altro la dogana, ad un terzo il dirittodi far esercito e cavalcata, vale a dire di chiamar i
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borghesi all'arme nel numero, al tempo e ne'luoghi determinati. Ma queste cumulale signorie davano facile origine a dissenzioni piuttosto negli accordisopite che troncate.
gk _Tommaso 1, conte di Savoia, aveva in gennaio 1228 ceduti i suoi diritti sopra Collegno a Margarita, nata d'Amedeo ìv suo figliuolo, e sposa di Bonifacio
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (222/531)
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Stati P Alpi Torino Roma-gnano Astigiani Torinesi Torinesi Savoia Collegno Savoia Collegno Margarita Amedeo Bonifacio
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