Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      marchese (li Monferrato, giuntevi le ragioni che avea su Pianezza, e sulla valle chiamata allora di Mali, poi di Lanzo.
      Contendeva poi il principe di Savoia col vescovo, rispetto ai castelli d'Āvigliana, di Rivoli, di Lanzo, al castello di Montcbrcono, ed a quello inferiore di Cavorre. Āvigliana signoreggiava la bocca di Val di Susa, e la strada che, rasentando le radici dell'Alpi porta a Pinerolo ; Rivoli era come una sentinella avanzata sull'ultima scarpa dell'Alpi, e col castello di Lanzo dominava quella porzione del Canavese che stendesi appič del Monbasso, e fronteggiava vantaggiosamente gli Stati del marchese di Monferrato. Erano queste potenti cagioni per Savoia di bramarne il dominio. Se con ragione in quanto ad Āvigliana non so ; per Rivoli e Lanzo parmi con poca o niuna, fuor quella che la morale non accetta, ma che in politica spesso prevale, della grandissima convenienza.
      Con Pinerolo le differenze si aggiravano sulla maggiore o minor podestā che v' avesse il conte, e cosė sulla maggiore o minor libertā che rimanesse al comune. E5 come al fin d'ogni guerra, ciascuna parte proponeva danni da ristorare, prigioni da prosciogliere, servi e censuarii fuggitivi, fatti per odio ed emulazione borghesi, banditi raccettati.
      I comuni poi lagnavansi particolarmente delle fortezze che il conte di Savoia andava edificando, o in territorio non suo, o sė presso ai confini, che quella


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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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