Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      capo quinto
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      nuova elezione: del quale danno e scandalo della cristianità, secondo gli umori, chi incolpava Federigo 11 e chi le dissensioni insorte tra i cardinali. Forse l'una e l'altra causa fu vera. Finalmente riuscì V elezione in Sinibaldo Fieschi de' conti di Lavagna, clic si chiamò Innocenzo ìv. Questi ebbe voce di fautore di Federigo finche fu cardinale e gli recò i più fieri colpi poiché fu papa, e lo trovò perseverante nell' antico sistema di dar buone parole e tristi fatti. Recatosi a questo fine a Lione, vi radunò un concilio generale, nel quale la scomunica e la deposizione di Federigo furono approvate e confermate.
      A quale delle due parti aderisse allora la città di Torino, non è ben chiaro. Certo è che il papa ebbe pel Piemonte e per la Savoia sicuro ed onorato passaggio (1244) ; e che venendovi poco dopo Enzio re di Sardegna, fìgliuol naturale dell' imperatore, non vi trovò resistenza, come non la trovò io stesso imperatore quando nel 1247, dando voce di recarsi al concilio di Lione per discolparsi, giunse fino a Torino, donde frettoloso retrocedette, avuto F avviso della ribellione di Parma. Trovò bensì opposizione nel clero e nel capitolo torinese un atto d'autorità di Gregorio da Montelungo, famoso legato pontifìcio nell' alta Italia, ed energico summovitore ed amplificatore della lega Lombarda. Era morto nel 1245 Uguccione Cagnola vescovo di Torino. L'elezione del successore apparteneva per antica consuetudineVoi. I 30


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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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