Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      LI ORO QUARTOviolenza che si usava al Monferrino, o sia perchè le pretensioni di Tommaso fossero si gagliarde da non potersi, neppure in quella necessità, accetlare. La convenzione stipulata il 21 di giugno ordinava: Guglielmo rendesse a Tommaso la città di Torino colla casa forte che v' avea edificata, e colla bastia del ponte di Po, Collegno e Grugliasco ; salva in quanto a Collegno la riserva di far valere le sue ragioni in via giuridica, come farebbe pure rispetto a Druent. Promise ancora Guglielmo di non impedire a Tommaso la signoria di Cavoretto, Montosolo ed Alpignano, nè degli altri luoghi posseduti dai Torinesi. Si riservò la facoltà di difendere i comuni di Milano, Como, Pavia, Cremona, Novara, Vercelli, Tortona, Alessandria, Acqui, Ivrea e Casale, coi quali avea confederazione, nel caso che venissero da Tommaso assaliti. Del rimanente giurò sotto fortissime pene, per cui die cauzione ed ostaggi, che non darebbe danno a Tommaso, nè al vescovo di Valenza, nelle cui terre era sialo preso. Finalmente promise la restituzione di seimila lire viennesi, che dichiarò d'aver avute in prestito dal principe di Savoia; il quale prestilo è negalo dagli scrii lori monfcrrini (1), che Io dicono immaginalo al solo fine di dar causa ad una obbligazione di pari somma. Se ciò fosse, Tommaso, usando poco moderatamente la sua fortuna, avrebbe fatto pagar al marchese le spese delle genti assoldale per farlo prigione.


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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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