Storia di Torino di Luigi Cibrario
capo teitzo
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uomini d'arme promessi. Li manderebbe senza fallo il lunedì vegnente in sull'aurora. Andasse a Racco-nigi e ne informasse prete Giovanni de'Sili, mandandolo a Torino a ragguagliarne il prevosto. Enrieto andò a Racconigi, ma presso alla terra trovò la via impedita da una barriera. Scese da cavallo per levarla, e fu arrestato da alcuni fanti, che lo condussero a Savigliano (1). Frattanto lunedì, 12 dicembre, in sull'aurora, comparvero presso le mura di Torino le genti d'armi nemiche. Tentò Io Zucca di levar ' rumore. Ma il vicario era provveduto, le porte ben custodite, i congiurati parte furono presi, parte si salvarono colla fuga. Fu tra questi ultimi il prevosto, che si salvò in Lombardia, e trovò protezione pressol'arcivescovo di Milano. Fatto poi canonico di Novara, ebbe nella pace del 1344, facoltà di tornare a Torino cogli altri fuorusciti. Enrieto Zucca e gli altri presi, furono con varii e crudeli supplizi esterminati. Un Giovanni Mazzocco, nel 1542, fin da Palermo, ove fu arrestalo, venne tratto al patibolo a Torino (2). Così procede la giustizia umana. Ma per buona ventura il maggior numero fu di contumaci; ai quali, ed ai loro' figliuoli e discendenti, secondo le leggi romane, furono non solo tolti i beni, ma eziandio tolta la capacità di disporre e d'acquistare, affinchè, dice la sentenza, rimangano in perpetua miseria, e sempre dalla paterna infamia accompagnati, a niun onore per venganolo), sieno infìn tali che stimino
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (277/531)
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