Storia di Torino di Luigi Cibrario
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llltro quartola vita supplizio, e alteviamento la morte. Questa condanna si pronunziava contra cinquantacinque principali cittadini ; e i ministri del principe andavano a gara d'ottener dalla sua liberalità parte almeno delle suppellettili più preziose de' giustiziati e de'contumaci. Ma affrettiamoci a ridire che si riparò in parte a tanti mali colla pace del 6 settembre 1544, ordinata dal principe Giacomo, figliuolo e successor di Filippo, con cui molti de'fuorusciti non solo ebbero facoltà di tornare e restituzione dei beni, ma furono e col principe e colle altre pria nemiche stirpi dei della Rovere, dei Beccuti e dei Borgesi riconciliati.
Primachè si cominciasse a versare il sangue dei congiurati, Filippo, principe d'Acaia, moriva a Pinerolo addì 25 di settembre di quell'anno medesimo, 1554, lasciando da Catterina di Vienna, sua seconda moglie, e sotto la tutela della medesima, un figliuolo chiamato Giacomo.
Nel 1357, Jacopo era già fuor di tutela e governava da se. La guerra col re Roberto e co' suoi colleghi cessava per mediazione del conte Aimone di Savoia. Ma il giovane principe ottimamente conoscea che, in tanto urto di contrarii interessi, le armi si posavano per poco tempo, e clic perciò importava essere almen sicuro in casa sua. Nò poteva esserlo, essendo ogni terra divisa, e non avendo nerbo di forza permanente da reprimere l'audacia delle parti.
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (278/531)
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