Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      libro quartoarredi delle case; il divieto d'alienar beni a persone od a corpi immuni ; infine il diritto di riporre nel-1' archivio del comune le filze, note, abbreviature e protocolli de'notai defunti (1) ond'esservi custoditi a benefìzio degli interessati. Disposizion salutare che onora ugualmente il comune che l'ha sollecitata, e il principe che l'ha conceduta.
      Ludovico vedendo lo Stato debole e diviso, e temendo F ambizion de'vicini, giudicò doversi ristringere in confederazione colla Francia, colla quale un doppio matrimonio avea già unita la sua casa. Di Carlotta sua figliuola col delfino; di Violante figliuola del re, con Amedeo principe di Piemonte. Se non che il re, conoscendo il mutabil pensiero del duca, e la confusion dei suo governo, volle che la lega con lui contratta venisse approvata dai tre stati. Radunaronsi per questo fine a Borgo in Bressa nella state del 1456, innanzi a Ludovico ed agli amba-sciadori del re, ed il cancelliere espose con appropriate parole ciò che s* era fatto, e ciò che da loro si voleva. Nulla per altro si conchiuse, non avendo molti fra i deputati sufficiente mandato. Imperocché non pochi comuni, e fra gli altri Torino, torneano che quella lega, con forme così straordinarie e col-l'assenso di tutto il paese contratta, inducesse una specie di vassallaggio ver la corona di Francia ; che ad ogni modo, se il duca fallisse ad alcuna delle condizioni di quel trattato, il re venisse contro al


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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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