Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      522 unito quintoparte de'privilegi municipali, e ridusse il governo in termini assai pił stretti ed assoluti che non fosse mai stato sotto nissuno de' suoi predecessori,
      A questo fine noi piglieremo ad esaminare il reggimento comunale di Torino in ogni sua parte, e vedremo le persone che lo componevano, l'autoritą e la qualitą de'loro urtici; la condizion de'borghesi e de'forestieri, le leggi che il comune bandiva; l'erario con cui sopperiva alle spese; la ragione che regolava le sue corrispondenze col principe.
      11 comune componevasi dell' universalitą de' borghesi della cittą e del territorio. Ogni borghese dovea possedere una certa quantitą di beni registrati e pagarne taglia al comune. Era questo possesso una malleveria della sua obbedienza e della sua fede. S'imponeva queir obbligo ai forestieri che si rice-veano in cittadini, fossero anche principi. Anzi ne' tempi pił antichi doveano comprar casa e beni. Nel secolo xiv si contentava il comune di obbligarli a farsi allibrare entro un certo termine pel valore di dieci lire.
      La protezion delle leggi, 1'ufģģcio de'magistrati, i regolamenti delle arti, il pubblico insegnamento, le tasse dell' annona e dei salarii erano tutte indirizzale ad unico vantaggio de'borghesi. 11 forestiere, vale a dire il borghese di Chieri o di Rivoli, se dovea piatire non trovava a Torino un giurista che l'assistesse contra un Torinese, avea divieto di rendersi cessionario


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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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