Storia di Torino di Luigi Cibrario
CAPO l'MMO
(Fini credito contro di lui. Se comprava dovea pagare, non secondo la lassa, ma secondo il capriccio del venditore; se mandava un figlio a scuola, dovea accordarsi prima col maestro, e pagava assai più di quel clic pagavano i figliuoli de1 Torinesi. Così era dappertutto. Ciascun comune ora uno Stato clie girava uno o due o al più cinque o sei miglia. Tulli quelli che non erano scritti borghesi e non facean taglia in quella terra erano stranieri, vale a dire incapaci della maggior parte de' diritti civili.
Perciò quelli stranieri che per causa di traffico vi prendean dimora, erano solleciti di farsi concedere, almeno a tempo, i privilegi di cittadino, ondenon essere in mezzo al civil consorzio a guisa di leprosi.
Il comune di Torino era rappresentato da tre consigli. Uno stretto, chiamato credenza o consiglio privato che spediva gli affari occorrenti alla giornata,-
Un consiglio grande, composto di sessanta savi;
Infine il consiglio generale de'capi di casa, chiamato concione o parlamento, che si raunava sulla piazza avanti S. Gregorio ( ora S. Rocco ).
Il consiglio grande e il parlamento provvedeano agli affari di maggior riguardo.
I primi capi del comune furono, com' è noto, i consoli, i quali eran tolti parte dalle famiglie nobili, chiamate d'albergo, parte dal popolo.
Nel 1200 fu surrogato definitivamente all' ufficio
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (323/531)
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