Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      del giudice, fosse lecito di metter parlilo; e che non si mettesse se non su quelle cose per cui si fosse dai consiglieri aringato.
      Secondo un'antica usanza, alla fine d ogni reggimento il comune deputava quattro savi clic esaminassero e riferissero, con giuramento al principe le ingiustizie commesse da'suoi rettori ed ufficiali (5).
      Nel 1550 entrò a parte del governo comunale un novello potere, la società del popolo, chiamata poi anche società di S. Giovanni Battista.
      Fin dal novembre 1355 Caterina di Vienna ed il principe suo figliuolo aveano scelto tra i borghesi 400 uomini che fosser tenuti a correr armati alla bandiera al menomo cenno del vicario o del giudice (6). Era un eomineiamento della società del popolo, che poi venne meglio organizzata quattr'anni dopo dal principe per desiderio d'avere una forza cittadina a se devota. I quattro rettori di questa società pigliavano il primo luogo in consiglio dopo la curia ; e con lai precedenza venivano al comune indirizzale le lettere del principe (7). La società del popolo aveva un grande ed un piccolo consiglio come il comune ; ed affine d' acquistar maggior forza per maggior concentrazione d'imperio, ebbe d'ordinario un capitano, che doveva esser forestiero e nobile. Anzi fin dal 1359 trovo memoria d'un capitano generale di tutte le società del popolo. Capitano del popolo di Torino era nel 1555 Antonio di Buronzo


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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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