Storia di Torino di Luigi Cibrario
capo primo
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Ma l'assemblea era convocata per ascoltare precetti, per conoscere a chi dovesse obbedienza, non per consultare, nò per operare.
All'incontro nel secolo seguente, i principi d A-caia cominciarono a chiamare in generale adunanza i deputati dei comuni ondo aiutarsi del loro consiglio in provvisioni d'interesse generale; come sarebbero quelle intese a reprimere il lusso, e quelle concernenti l'annona, vale a dire il serramento e il prezzo de' grani, ed anche alcuna rara volta la difesa comune.
Un'assemblea in cui furon proposte e sancite leggi suntuarie, si tenne a Pinerolo nel 1528; ma, come tutte le leggi di egual natura, le quali debbono eseguirsi contra un sesso così gentile e così sottile in trovar amabili inganni, produssero poco frutto.
La vera causa che indusse l'uso delle generali radunanze degli Stati, fu la domanda di que'straor-dinarii donativi chiamati sussidii; la quale, sebbene non si trovi esempio di rifiuto, pure avea sembianza di concessione libera e non di obbligo. Onde sapersi regolare sulla quantità, i comuni andavano indagando che cosa avessero conceduto altri comuni coi quali parea loro di potersi misurare. Torino s'informava delle intenzioni di Chieri e di Pinerolo (9). I principi di Savoia, affinchè le deliberazioni fossero più corte, desiderarono che deputati dei comuni, forniti di pieni poteri, si radunassero alla loro presenza, e
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (335/531)
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A-caia Pinerolo Stati Chieri Pinerolo Savoia Torino
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