Storia di Torino di Luigi Cibrario

Pagina (335/531)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      capo primo
      555
      Ma l'assemblea era convocata per ascoltare precetti, per conoscere a chi dovesse obbedienza, non per consultare, nò per operare.
      All'incontro nel secolo seguente, i principi d A-caia cominciarono a chiamare in generale adunanza i deputati dei comuni ondo aiutarsi del loro consiglio in provvisioni d'interesse generale; come sarebbero quelle intese a reprimere il lusso, e quelle concernenti l'annona, vale a dire il serramento e il prezzo de' grani, ed anche alcuna rara volta la difesa comune.
      Un'assemblea in cui furon proposte e sancite leggi suntuarie, si tenne a Pinerolo nel 1528; ma, come tutte le leggi di egual natura, le quali debbono eseguirsi contra un sesso così gentile e così sottile in trovar amabili inganni, produssero poco frutto.
      La vera causa che indusse l'uso delle generali radunanze degli Stati, fu la domanda di que'straor-dinarii donativi chiamati sussidii; la quale, sebbene non si trovi esempio di rifiuto, pure avea sembianza di concessione libera e non di obbligo. Onde sapersi regolare sulla quantità, i comuni andavano indagando che cosa avessero conceduto altri comuni coi quali parea loro di potersi misurare. Torino s'informava delle intenzioni di Chieri e di Pinerolo (9). I principi di Savoia, affinchè le deliberazioni fossero più corte, desiderarono che deputati dei comuni, forniti di pieni poteri, si radunassero alla loro presenza, e


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

Pagina (335/531)






A-caia Pinerolo Stati Chieri Pinerolo Savoia Torino