Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      liiuu) quintomaggior ingerenza nel maneggio dei pubblici ne-gozii e nell' indirizzo del governo. Nondimeno gli avvisi e doglianze, e le richieste degli stati erano sempre rassegnati in forma di umile preghiera ; e sebbene non si chiedesse in generale che riforma di abusi, le risposte non erano mai nč tutte, nč interamente conformi alle domande.
      Nel 1490 credettero gli stati, a titolo di grazia. e di benefizio, che la duchessa Bianca permettesse loro di deputare sei persone, due ecclesiastiche, due nobili, due cittadine, metā oltramontane, metā cismontane, per sedere nel consiglio del principe, e suggerire quelle provvisioni che potesse richiedere il comun bene. Pregavano con grande istanza gli stati che la duchessa lasciasse loro la nomina d'essi nuovi consiglieri, perchč, diceano essi, noi abbiamo maggior conoscenza della capacitā di ciascuno. La duchessa consenti la grazia, ma riservō a se stessa la nomina.
      Molte volte si adunarono i tre stati nella cittā di Torino. E fra le altre il 10 febbraio 1479, d'ordine di Ludovico xi, alfine d'avvisar all'elezione da farsi pel governo di tutta la patria di Savoia (12).
      Parecchie altre volte si radunarono i tre stali in Torino, massimamente dopoché Carlo ė e la duchessa Bianca vi fecero residenza; la qual residenza vi fu continuata da Filiberto ii e Carlo m. Durante l'occupazione francese si radunarono ancora varie volte;


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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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