Storia di Torino di Luigi Cibrario
capo secondo
7,i7
in certo modo gli ecclesiastici dal novero de' cittadini.
Il podestà nuovo, entro al primo mese (lacchè avea tolto l'ufficio, dovea chiedere al vescovo ed ai canonici se essi erano pronti a pagarle multe stabilite ne'bandi campestri pe'danni dati dalle loro bestie, e farle pagare agli altri sacerdoti, religiosi e cherici. Se negavano di volerlo fare, niuna multa si riscotea dai borghesi pe'danni che i loro animali avesser dato alle possessioni del clero.
Àncora un esempio del modo con cui si procedeva rispetto ai religiosi. Nel 1146 due pii cittadini torinesi, Pier Podisio e Taurino Kista, aveano fondalo uno spedale pe'pellegrini, al varco della Stura, dotandolo di beni sufficienti, e l'avean dato ai monaci vallotnbrosani coli' incarico di mantener una nave pel passaggio gratuito de'viandanti. Nel 1220, un altro torinese de'piii qualificali, Ardizzone Borgesio, v' avea costrutto un ponte ed una chiesa, dismettendo ogni cosa all'abate di Stura coli'obbligo di mantener il ponte e la barca. Nel secolo xiv tale obbligo era diviso fra gli abati di Stura e di san Solutore minore, ma pare che non si curassero gran fatto d'adempirlo. Nel 1378 il comune, dopo d'averli inutilmente avvertiti, ordiṇ clic i beni destinati a mantener il ponte e la barca si riducessero a sue mani, e l'anno seguente comanḍ che la curia procedesse sommariamente, e senza figura di giudicio,
| |
Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
|
Pagina (347/531)
|
Pier Podisio Taurino Kista Stura Ardizzone Borgesio Stura Stura Solutore
|