Storia di Torino di Luigi Cibrario

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      CAPO TERZODell erario culminale.
      L'erario comunale componevasi di varie gravezze, ed in primo luogo della taglia, la quale si levava tanto sui beni stabili, che sui mobili, secondo il registro, il quale fondavasi sulla stima che ne veniva dichiarata o fatta d'ufficio, quando la consegna non si credea fedele.
      Antico era in Torino il registro de'beni stabili, diviso in tic square o fini, secondo la qualità delle terre. Teneasi dapprima a denari viennesi, nel 1525 fu riformato a moneta d'Asti.
      Dovean porsi in registro non solamente lo stabile posseduto, ma i censi, le ragioni d'acqua, ogni diritto utile, il mobile, i fondi di bottega, ed in breve tutto l'avere. In dicembre del 1525 i savi del consiglio si lagnavano che il registro non fosse stato fatto con fedeltà, e che quello delle cose mobili ascendesse appena alla somma di 30 mila lire. E però ne ordinavano la riforma.


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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana
1846 pagine 531

   

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