Storia di Torino di Luigi Cibrario
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ferro e de' drappi che s'estraevano da Torino, di Ire, denari per ogni conto libbre di ferro, e d'altrettanta somma per ogni pezza di drappo.
In marzo del 17)88 s'impose 1111 nuovo pedaggio di tre soldi deboli per balla sui mercatanti di Milano. Ma dopo un anno fu rivocato.
Cominciò pure a levarsi in Torino dal principe Filippo, come generalmente in Piemonte dopo il 1520, il sussidio o focaggio di tanti fiorini per foco, dono in verità non imposto, ma consentito, ogni tre, ogni cinque anni, e più spesso, secondo il bisogno ; sebbene del libero consenso non vi fosse qualche volta, come vedremo, altro che l'ombra.
Lo scompartimento del tributo si facea dal comune, il quale n'era mallevadore. E sebbene non fosser molti i denari che andavano nell'erario comunale, eravi quanto bastava, poiché convien notare, che gran parte dell'opere di maggior dispendio faccansi per comandate dai cittadini5 come per esempio la formazione e la riparazion delle strade; e che dai cittadini ugualmente adempievasi l'obbligo della milizia; avendo ciascuno in casa di che armarsi, e recando ciascuno con se quanto gli occorreva per vivere ne'pochi giorni, in cui, secondo gli ordini della guerra di que'tempi, si doveva compier l'impresa.
Quando poi nel secolo xiv cominciaronsi a condurre con maggior frequenza piccole compagnie a soldoVoi. I 4fi
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (361/531)
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