Storia di Torino di Luigi Cibrario
CAI'l) QUINTO
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danzava e gozzovigliava, laccasi la baldoria elio chiamavano de vignolanti (tripudiavi), regolata da un capo clic chiamavasi il re lamburlando, e sovente lacevasi una corsa di cavalli fuor della porta Marmorea, verso S. Sebastiano, e così poco lontano dall'odierno campo di Marte.
Nel 1465, dodici cavalli furono ammessi a correre, otto di nobili, fra i (piali un Malabaila, un Roero, unBorgaro; quattro di cittadini, fra i quali Antonio di Firenze, che fin dal 1456 leggea chirurgia nell'università di Torino.
1 fantini non poteano portar frusta o verghe con cui battere il cavallo. 11 primo premio era un pallio divelluto perso lungo dodici braccia; il secondo un berretto molto bello di fino scarlatto; il terzo una bella spada (1).
Ancora erano molto in uso unao due volte all'anno quei sacri spettacoli che si chiamavano propriamente misterii. Al S. Giovanni del 1468 v'ebbe corsa al pallio, e recita del martirio di S. Vittore.
A' 24 di giugno del 1489, nacque nel castello di Torino Carlo Giovanni Amedeo, principe di Piemonte, figliuolo di Carlo ì e di Bianca di Monferrato. Il comune fe'giltar per due sere fuochi artificiati, e per quattro sere accese falò sulla torre del comune e in altri luoghi eminenti. Con tali dimostrazioni significavasi la pubblica allegrezza; e ad agevolarne le dimostrazioni era ordinata una
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (373/531)
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