Storia di Torino di Luigi Cibrario
Minto quinto, capo sksto
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Torino, se non era prima esaminato ed approvatodai medici torinesi.
Nel 1318, il comune chiamava per un anno a Torino Martino Arborio, medico vercellese, di gente patrizia. Poco dopo Maestro Rizzardino, chirurgo, slava parecchi anni a Torino con provvision delcomune.
Nel 1513, Giovanni de Barbois di Carignano eraconfermato per un anno medico della chirurgia (inedie us cirogie).
La pestilenza del 1348 colpì anche il Piemonte, ma forse vi fu men fiera che altrove. Delle provvisioni fatte dal comune in queir occasione non abbiamo traccia nissuna.
Nel secolo seguente moltissime volte fu travagliata la misera città dalla peste, e forse con maggior rabbia ancora nel secolo xvi. Gli ordini soliti usarsi per impedire, se si potesse, o almeno diminuire il male, consisteano nel por guardie alle porte, onde non lasciar entrare in citta nissuno che provenisse da luogo sospetto; nel racchiudere gli ammalati in capanne isolate nella campagna, che poi si ardeano con tutte le robe che vi eran dentro, come si ardeano le masserizie delle case in cui erasi scoperto qualche appestato; e qualche volta tutta intera la casa (1). Nel profumar le case e le vie; neir obbligare i religiosi ad uffìziare a porte chiuse, vietare ai medici di assister gli infermi, ai curati di
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Storia di Torino
Volume Primo
di Luigi Cibrario
Alessandro Fontana 1846
pagine 531 |
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Pagina (389/531)
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Torino Martino Arborio Maestro Rizzardino Torino Giovanni Barbois Carignano Piemonte
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